Asclepius / Ps. Apulei ; edidit Matteo Stefani
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Item type | Current library | Call number | Status | Date due | Barcode |
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San Esteban Depósito de libros | 089 CCCM 143 (Browse shelf (Opens below)) | Available | 125446 |
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Il dialogo ermetico Asclepius, composto da un anonimo madrelingua greco in uno dei primi secoli dell’era cristiana, è un’opera latina che condivide la stessa tradizione testuale degli opuscoli filosofici di Apuleio (De deo Socratis, De Platone et eius dogmate, De mundo). Essa costituisce, insieme alla silloge del Corpus Hermeticum greco, la più ampia esposizione della teosofia ermetica in nostro possesso.
Nel corso dell’opera, Ermete Trismegisto rivela ad Asclepio alcuni capisaldi della dottrina ermetica come il dualismo ontologico e cosmologico che separa dio e le realtà eterne (come gli astri, i dèmoni e l’intelletto umano) dalla materia e dalle realtà transeunti (come il corpo), e lo statuto mediano dell’essere umano, sospeso tra i due poli, con il duplice compito di custodire il mondo e impegnarsi nel percorso che conduce alla contemplazione intuitiva della divinità.
Questa nuova edizione critica dell’opera si basa sulla ricognizione di tutti i testimoni manoscritti oggi noti anteriori al XV sec. Di ciascuno si discute dettagliatamente la collocazione stemmatica e si offre un’ampia messe di dati di collazione, utili a costituire il testo critico qui pubblicato.